Cinquantadue anni fa, in questi giorni nel 1969 si stava svolgendo il Festival di Woodstock, uno dei più grandi eventi musicali dell’epoca.
All’apice della diffusione della cultura hippie, tra il 15 e il 18 agosto del 1969 si svolgevano nella città di Woodstock nello stato di New York, i “tre giorni di pace e musica rock” che videro un pubblico tra i 400.000 e i 500.000 spettatori.
L’evento fu l’ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse sempre più fuori dagli USA, e nel corso degli anni siamo venuti a conoscenza di alcune curiosità a proposito del festival che ha cambiato per sempre il concetto di concerto.
L’idea iniziale prevedeva Woodstock come un festival di provincia, ma accolse inaspettatatamente migliaia di giovani. Sul palco si alternarono trentadue tra i più grandi gruppi e artisti dell’epoca, e terminò con un giorno di ritardo rispetto alle date prestabilite. L’evento ebbe una grande carica simbolica la cui notorietà continua ancora oggi.
Ogni dieci anni è stato riproposto un festival omonimo all’originale, cosí come nel 1994 per celebrare il venticinquesimo anniversario. Ogni anno vengono presentanti sul palco nuovi artisti, assieme a musicisti già presenti in alcune edizione precedenti in modo da rendere l’idea della trasformazione della società.
In origine gli organizzatori del festival non avevano in mente un concerto ma volevano realizzare uno studio di registrazione nel villaggio di Woodstock. Man mano che l’idea si trasformava in quella della realizzazione di un festival però, si resero conto che Woodstock non avrebbe potuto accogliere una quantità troppo ingente di spettatori, così fu firmato un accordo per trasferire il festival in un parco industriale a Wallkill. Ad un mese dall’evento, i permessi furono bloccati. Salvati all’ultimo minuto, fu accettato l’affitto di una fattoria a Bethel che si espandeva per oltre 600 acri, ed ebbe un costo di 75 mila dollari. L’affluenza di persone registrate in quel weekend nella cittadina la portò nella top 3 delle più popolose dello Stato.
Per accordi contrattuali e secondo la scaletta ufficiale, Jimi Hendrix avrebbe dovuto essere l’ultimo artista ad esibirsi, ma dal momento che si rivelò impossibile rispettare il programma originario che prevedeva la sua esibizione tra gli show della domenica, salí sul palco alle 9 di lunedì mattina quando molti spettatori erano già andati via, perdendo la sua interpretazione di The Star-Spangled Banner.
A poche ore dall’inizio dei concerti, gli organizzatori di Woodstock si trovarono a fronteggiare grandi perdite di denaro. L’incredibile affluenza li aveva costretti ad aprire le porte gratuitamente, e la pretesa di molti artisti di essere pagati in contanti ed in anticipo prima di esibirsi contribuí alle spese non previste. La somma per organizzare il concerto è stata di circa 3,1 milioni di dollari dell’epoca, mentre gli incassi furono appena 1,8 milioni. Gli ultimi debiti furono saldati dall’organizzazione solo negli anni ’80.
Tra gli inviti respinti e le mancate partecipazioni si possono citare i Beatles, per i quali John Lennon rispose che avrebbero suonato solo se fosse stata invitata anche la Plastic Ono Band, il gruppo di Yōko Ono, che fu rifiutato. Era in trattativa anche Bob Dylan, ma si tirò indietro a causa della malattia di un figlio e della confusione che si stava creando intorno a casa sua, che si trovava proprio nella cittadina di Woodstock. I Rolling Stones, ancora provati dalla recente morte del loro ex-chitarrista e fondatore Brian Jones, rifiutarono l’invito in quanto Mick Jagger preferì partecipare alle riprese del film Ned Kelly per il quale gli era stato proposto il ruolo da protagonista. I Doors invece, si stavano riprendendo da un periodo di guai con la legge dovuti alla presunta oscenità delle esibizioni di Jim Morrison.
Prima dell’inizio del festival fu stipulato un accordo con la Warner Bros per realizzare un documentario dell’evento. Durante quelle tre giornate furono girati oltre 120 mila filmati. Tra gli addetti al montaggio era presente anche Martin Scorsese che in quegli anni era all’inizio della sua carriera. Il film vinse un Oscar e si rivelò uno dei più redditizi di tutti i tempi.
L’evento passò alla storia anche per il consumo di stupefacenti: ci furono 3 morti, due ragazzi per overdose e uno investito da un trattore mentre dormiva in un sacco a pelo. Furono registrati circa 5.162 casi medici, tra i quali 800 dovuti al consumo di cannabis ed LSD.
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