Maurizio Costanzo ci ha lasciati all’età di 84 anni

Maurizio Costanzo, conduttore e giornalista della televisione italiana, ci ha lasciati lo scorso venerdí 24 febbraio.

Si sono tenuti ieri, lunedí 27 marzo, i funerali solenni nella Chiesa Degli Artisti a Roma.

“Ti immaginiamo in Paradiso che organizzi un talk show” e “nulla di quello che ci hai lasciato andrà perduto” ha dichiarato la figlia Camilla. La cerimonia si è invece conclusa con la lettura della Preghiera degli Artisti da parte di Gerry Scotti.

Maurizio Costanzo ha iniziato la sua carriera come giornalista da giovanissimo nel 1956, subito dopo il diploma in Ragioneria, ampliando poi il suo lavoro a conduttore radiofonico e televisivo.

A 22 anni inizia la sua collaborazione con TV Sorrisi e Canzoni arrivando ad intervistare Totò. Nel 1960 invece, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico a Radio Rai, e grazie alle sue conoscenze maturate nel mondo della radio nel 1966 diventa coautore del testo della canzone Se telefonando, con musica di Ennio Morricone e cantata da Mina.

A partire dalla metà degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi come “Bontà loro”, considerato il secondo talk-show più importante nella storia della televisione italiana.

Questa serie di esperienze lo porta a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso nel 1982, il “Maurizio Costanzo Show”; si tratta di un talk show registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988 al 2011, portandolo ad essere il più celebrato e longevo dei suoi progetti.

Negli anni, il Maurizio Costanzo Show diventa il “salotto mediatico” più importante e influente della televisione italiana che vede passare ospiti come Vittorio Sgarbi, attori, autori, comici e cabarettisti di grande successo.

Essendo amico del giudice Giovanni Falcone che è stato spesso ospite nelle sue trasmissioni, Maurizio Costanzo si impegnò come giornalista nella lotta contro la mafia. La sua dedizione in questo progetto sarà la causa, nel maggio 1993, di un attentato in cui un’auto imbottita di tritolo esplose a Roma proprio vicino al Teatro Parioli. In quel momento Maurizio Costanzo stava lasciando proprio quel luogo dopo la fine delle registrazioni del programma.

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